martedì 12 gennaio 2010

What Ben did


Ok il blog con i video dell'oceano può aspettare, soprattutto dopo ciò che è successo lo scorso pomeriggio. Ieri sono andato nel centro di Melbourne, in mezzo a grattacieli e avveniristiche costruzioni edili, inutile dire che tutto era meravigliosamente contemporaneo e lontano dai tipici standard italiani. Non sono mai stato a NY, ma penso che questo scenario se la giochi alla pari con il centro di Manhattan, sembrava di stare in un telefilm, con gente in giacca e cravatta che andava alla caccia del proprio pranzo.

Un prima visita in centro “agrodolce”, in quanto dalle 2.30 ho cominciato a sentirmi un po' male, o meglio, sono stato colto da un sintomo che in passato mi aveva colpito soltanto 3 volte e in contesti completamente diversi.
In pratica la mia gola ha cominciato a secernere una quantità spaventosa di catarro, tale da impedirmi di respirare (soprattutto se a questo sommiamo le mie enormi tonsille...). In pratica in pieno centro a Melbourne sedevo sull'angolo di una panchina, davanti al piccolissimo giardino della victoria library, a rigurgitare conati di denso liquido verdastro, già perché oltretutto non è neanche stata un'indigestione... ero a stomaco vuoto, o meglio, avevo bevuto una bottiglietta di acqua...
le uniche volte che mi era successa una cosa simile era quando mentre giocavo a pallamano, e quindi sotto intenso sforzo fisico, bevevo dell'acqua, in pratica era come se non digerissi l'acqua. Mai avrei immaginato che una simile cosa potesse capitarmi in condizioni radicalmente diverse, in questi ultimi anni ho camminato senza problemi in lungo e in largo per l'Europa, anche con alte temperature e con bagagli appresso, ma mai mi era successa ricapitata.
Dopo averci “dato un po' dentro”... sotto gli occhi imbarazzati di turisti e cittadini (i passanti avranno pensato che ero un drogato, un alcolizzato o un tossicodipendente) ho trovato le forze per alzarmi ed avvicinarmi al luogo in cui lavora Ben, ma dopo 20 minuti ricomincia tutto, e questa volta in modo terribile, non c'era più niente dentro il mio stomaco, neanche l'acqua, eppure le mie budella si contorcevano in esasperati conati dolorosi, ero giunto al capolinea, mani e braccia cominciavano a formicolare e in dopo pochi minuti, ero tremante e rannicchiato in un angolo, con i “famosi” 44 gradi di temperatura a farmi compagnia.
Potevo chiamare un taxi e farmi portare al palazzo di Channel 7 dove lavora Ben, erano le 5 e mancava solo mezzora alla fine della sua giornata lavorativa, oppure chiamare direttamente un'ambulanza. Non volevo disturbare Ben a lavoro, ma un po' per la paura, un po' perché ormai cominciavo anche a delirare, decisi di chiamare Ben, il quale ha staccato da lavoro e si è subito fiondato all'angolo tra la Spencer e la Trobe, e molto spaventato (le mie condizioni erano veramente pessime) mi ha portato a casa.
Ero in una pozza di sudore, Ben continuava ad insistere sul fatto che dovevo andare al fresco, ma io ero spaventato perché avevo paura di stare più male di come già stavo. Dopo 10 minuti Ben ritorna dalla farmacia con una set completo di farmaci per bloccare il tutto, dopo un'ora stavo già un po' meglio e i conati si erano fermati, mi sentivo soltanto privo di ogni forza.
Più tardi Ben mi disse che “è assurdo che nessuno si sia fermato per lo meno a chiederti se stavi bene mentre eri in pieno centro, normalmente la gente lo fa”, in effetti è sembrato molto strano anche a me, anche se magari le gente era spaventata e non voleva avvicinarsi. La sera poi ho mangiato queste specie di polaretti, che in realtà sono dei composti con minerali e vitamine per rafforzare il fisico dopo il vomito, sulla cui scatola campeggia la foto di una bambina... e per una sera anche io ero come un “child” eheh. Ancora adesso sono a stomaco vuoto da ieri, ma finalmente comincio ad essere affamato! Yummy è ora di una bella fetta di pane con burro d'arachidi :-)
è stata un'esperienza sicuramente terribile, ma per fortuna tutto è finito bene, mi chiedo tuttavia quale sia stata la causa di questo catarro. In ogni caso, non potrò mai dimenticare quello che Ben ha fatto per me in quegli istanti, non lo potrò mai dimenticare, mai. In pratica mi ha prima salvato dopodiché si è preso cura di me, sono proprio fortunato; domani è il suo compleanno, dovrò trovare un modo per sdebitarmi adeguatamente per tutto quello che ha fatto.

3 Commenti:

Alle 12 gennaio 2010 alle ore 19:52 , Anonymous Anonimo ha detto...

o dio mio Matte non mi fare spaventare... piccolo, speriamo che non sia niente di che! e poi sei fortunato, hai Ben che si prende cura di te... ah ah ah :P smack smack
Francesca

 
Alle 13 gennaio 2010 alle ore 08:32 , Blogger Matthaeus ha detto...

sì sì già poche ore dopo stavo già meglio, non so come sia potuto capitare. sicuramente una brutta esperienza, ma ora sono già qui pimpante, pronto per andare a vedere la città :D

 
Alle 14 gennaio 2010 alle ore 07:09 , Blogger Leo ha detto...

secondo me è stata la vegemite...

 

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