Non è mai troppo tardi
Mi si contorce lo stomaco a pensare all'università, o meglio mi si contorce lo stomaco a pensare che mi sto per laureare in linguistica italiana, finalmente ho capito che non sono portato per la linguistica e che la linguistica è solo una perdita di tempo per il mio futuro, non ho nessun talento per l'analisi linguistica, mi sono illuso di avercela, mi sono sforzato di rendere il mio studio il più scientifico possibile laureandomi in linguistica italiana piuttosto che con qualcosa di più fattibile come una tesi compilativa di letteratura italiana.
Tuttavia... sono molto felice del lavoro che sarà contenuto nella mia tesi, non butto all'aria tutto il mio passato... semplicemente ho capito che nella vita non voglio fare il linguista, e che il linguista non è una professione che fa per me; io sono un tipo creativo, dinamico, la linguistica è una rigida materia scientifica che ha leso il mio spirito e dilaniato la mia vita in quest'ultimo anno. Non facevo altro che pensare a quello, non avevo nient'altro che la linguistica, e ogni sabato sera giusto per dimenticare che sono un noioso studioso di linguistica mi ubriacavo nella speranza di parlare per lo meno da ubriaco in modo più corretto.
Non mi reputo ignorante, una persona si può sicuramente analizzare a livello linguistico su un piano diastratico (l'appartenenza a una classe sociale in base al modo in cui si parla), però.... però... non c'è nessun però, al diavolo la linguistica, al diavolo i piani dell'asse linguistico, e al rogo la maledettissima semantica.
Come ho fatto a sbagliare in modo così clamoroso, il mio talento non sta nell'analizzare le parole, ma nel condire ogni discorso con una buona dose di cazzate, battute, metafore, bizzarre similitudini ed errori grammaticali.
Non è solo con l'asse diastratico che si misura un uomo, non è quello che importa nella vita.
Io ero un bravo grafico amatoriale, ora forse è diventato il momento di diventare un ottimo grafico professionista, l'unica strada in cui io e tutti i miei amici di vecchia data riconoscono un grande talento. Parlo di amici di vecchia data perchè a Firenze non ho mai avuto modo di esprimermi in modo appropriato, gli studi hanno soffocato il mio genio creativo, al rogo la linguistica.
Ad ogni modo questa disciplina ha caratterizzato una parte importante della mia vita, è stata il senso di quelle giornate che avevano perduto colore, di un mese di giugno in cui perdevo chili e fumavo come una ciminiera... forse è anche questo il motivo per il quale ora mi sto per laureare proprio in linguistica italiana, per chiudere un cerchio, per sempre.
Linguistica: amore e odio.
Domani Australia a tutto spiano, un succoso senza citare minimamente la parola "linguistica", bastaaa
e ad ogni modo, una delle principali proposte per la quale sono qui in australia è ritrovare l'ispirazione, lontano dalla routine degli ultimi anni.
Etichette: futuro, linguistica, seghe mentali, università
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