lunedì 15 febbraio 2010

Un po' di vita mondana


La scorsa settimana sono andato ad assistere per la prima volta alle riprese di un programma televisivo, non a Channel 7 dove lavora Ben ma a Channel 10, per assistere al 7pm project, un leggero e divertente programma che mischia informazione e satira.
Prima di sedersi in studio c'è stato un breve momento di addestramento per gli applausi... in pratica durante lo show possiamo ridere e applaudire ogni qual volta che vogliamo, ma in certi casi (come quando si va in pubblicità) è necessario l'applauso con urlo che consiste in uno “yeah” per i maschi, un “uhhh” per le femmine e uno “yuhuh” per i gay... ahah ovviamente scherzo per quanto riguarda lo “yuhuh”. Tutti sono molto disponibili, pronti a rimpilzarti di caramelle extra-zuccherate per eccitare chimicamente le persone, inoltre durante la pausa per la pubblicità uno dei conduttori si è avvicinato a noi pubblico per intrattenerci con qualche battuta comica.
Un'altra sera siamo invece andati a vedere lo spettacolo musicale di una radio, Joy 94.9, intitolato "one day in the life of Joy" dove in pratica veniva messa in scena la vita della radio con alcuni intermezzi musicali in cui giovani artisti si esibivano dal vivo, incluso una specie di Calvin Harris australiano per stile e sound.
Recentemente... avendo i biglietti gratis... una sera siamo anche andati a vedere il film “Valentine's day”, con la terribile paura di essere sommerso da dialoghi sdolcinati e uscire dalla sala con un diabete prematuro... fortunatamente sono sopravvissuto al film che tutto sommato non si è rivelato una schifezza (a parte la presenza di mezzo cast di Grey's Anatomy e una copertina identica a quella di Love actually) una commedia divertente per passare una serata simpatica, anche se ovviamente il finale non poteva che regalare qualche evitabile momento di ammmmmore)
Proprio ieri invece siamo andati a fare un giro al St Kilda festival, un evento che prende luogo nell'omonimo orginale e controverso quartiere, con concerti, bancarelle e una fiumana di gente.
Nonostante il caos siamo anche riusciti a trovare un posto dove cenare, in un ristorante italiano, il rococò, famoso per non prendere prenotazioni dove è quindi facile trovare posto a sedere dopo aver aspettato mezz'oretta e sorseggiato un fresco drink seduti al bar. La cena è stata proprio deliziosa, Melbourne è piena di posti dove si può mangiare veramente bene e la maggior parte di essi (è inutile dirlo) sono proprio italiani... la cosa sconvolgente è che il cibo italiano nei ristoranti italiani è similissimo all'originale! Ieri mi sembrava proprio di essere a casa :-)

ah già ieri era anche San Valentino, ho scoperto che in inglese si scrivono bigliettini indirizzandoli non a un nome di persona ma a "to my valentine" ed esiste anche una fatidica domanda: "would you be my valentine?" ...ma questa è tutta un'altra storia :-)

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giovedì 11 febbraio 2010

Casalinghe allo sbando


Premessa: giuro che questo è l'ultimo post che tratta di cucina! domani o dopodomani è infatti in programma una gita da qualche parte, e (forse) finalmente riuscirò a vedere koala e canguri!
Ad ogni modo ecco questi deliziosi ravioli con ripieno di coniglio, porri e orbe aromatiche... semplicemente colossali! sono rimasto sconvolto, era pure la prima volta che mi dilettavo in un ripieno per ravioli.

E non poteva mancare il ragù per le tagliatelle (e per la futura lasagna al forno eheh :P) a base di carne ma con anche una parte di verdurine tagliate finemente YUMMMMM, ho seguito tutto il lungo procedimento della preparazione del ragù, fase per fase senza buttare tutto alla cavolo nella padella... e il risultato si vede, o meglio si gusta eheh!

Comunque non mancano le golose cenette a base di fritto eheheh, questa foto è stata scattata qualche giorno fa: pollo impanato fritto, frittelle di zucchine, una semplice insalata e... la regina di tutte le cose peccaminose: la salsa Honey mustard!! vera e propria chicca "made in Ben" a base di burro d'arachidi, miele e mostarda a palline... clamorosa, ci intingerei dentro qualunque cosa!!! :P

...ok c'è anche una torta in frigorifero... ma per fortuna sta raffreddando, vi risparmio le foto... torta meringata con fragole e già che c'ero delle semplici meringhe ricoperte di cioccolato fatte con gli avanzi./a>

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martedì 9 febbraio 2010

L'inizio della fine


Questa mattina mi sono svegliato presto per preparare delle tagliatelle fresche all'uovo... Nooooo la sindrome da casalinga disperata mi sta assalendo!
Ad ogni modo pensavo fosse molto più semplice, in realtà schiacciare per quasi mezzora quella pasta mi è costata una fatica terribile!! fortunatamente il profumo è proprio quello delle tagliatelle fresche mhhhh yummy.

A questo punto domani mi toccherà preparare anche un ragù alla bolognese, ahimè non ci sono alternative! dopodiché proverò a disintossicarmi da questa "casalinghite culinaria"... visto che anche ieri ho preparato dei deliziosi dolcetti per la gioia degli abitanti della casa.


(Immagini originali che potete addirittura aprire per gustarle in tutta la loro grandezza :P)

non va bene, non va beneeee!

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domenica 7 febbraio 2010

Galateo del saluto australiano


c'è una cosa a cui non ho mai accennato... al modo in cui la gente si saluta appena si incontra per strada, risponde al telefono o semplicemente entra in contatto con qualcuno, parliamo di un vero e proprio rituale che lascia perplessi in certe circostanze.
Infatti, ogni qual volta che si incontra qualcuno si esordisce sempre con "Hi how are you?" seguito da una scontata e meccanica risposta "good thanks" e se proprio vogliamo esagerare addirittura un "good thanks, and you?".
All'inizio non capivo la necessità di salutarsi sempre in questo modo, sempre con questa frase, i primi giorni quando le commesse dei supermercati o dei negozi di vestiti mi salutavano sempre con "hi how are you?" rimanevo sempre perplesso.
Questa frase si ripete anche al telefono, un giorno Ben rispose per 3 volte di fila al telefono e tutte e 3 le volte esordì con "hi how are you?" ecc ecc... cose dell'altro mondo, e anche quando c'è poco tempo e bisogna ottenere una risposta veloce non si può comunque sfuggire alla morsa del rituale!
la cosa che ancora non ho decifrato (ma che mi sembra assurda) è il ripetersi più volte di questa frase anche dal vivo... ad esempio questa sera David è entrato e uscito di casa più volte, io dissi giusto una volta la canonica frase... le volte successive restai muto, motivo per il quale egli mi chiese se andava tutto bene... ahahah
Non è una cosa brutta il fatto che tutti si chiedano come stanno, solo che all'inizio sembra una cosa inconcepibile per un'italiano come me! e molto probabilmente questa sarà una delle cose che più mi mancherà quando me ne andrò via di qui, proprio perché ormai è entrata nella mia mente sotto forma di routine.
Oh mio dio tra poco più di un mese torno in Italia.. non ci posso credere, è una cosa a cui non penso mai, qualcosa che cerco di scacciare dalla testa. Mi chiedo chi abbia capito chi è in realtà Ben... a dire il vero non lo sapevo neanche io ma dopo questo fine settimana lontano da lui finalmente l'ho capito.

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sabato 6 febbraio 2010

I ladri bussano sempre una (ma lunga) volta.


E dopo essere sopravvissuto all'attacco pseudo-asmatico (tutt'ora misterioso) che mi colse durante uno dei miei primi giorni qui a Melbourne, eccoci giunti al secondo capitolo delle disavventure di Matteo.
Nonostante non sia stata di certo un'esperienza piacevole, non può mancare come al solito la canonica cornice comica. Ero in casa, per la precisione mi trovavo seduto sulla tavoletta del cesso al secondo piano quando qualcuno di sotto cominciò a bussare alla porta in maniera insistente (per quasi un minuto!) ma come dissi più tardi alla polizia “ero very busy” e tra me e me pensai che chiunque fosse avrebbe potuto aspettare.

Dopo quasi un minuto quel rumore cessò di rimbombare lasciando spazio a un secondo rumore in sordina a cui non feci molto caso... tuttavia mai avrei pensato che dei ladri si stessero intrufolando in casa.
Appena uscito dal cesso vidi dall'alto qualcuno che frugava nella borsa di David, e non appena dissi “who is!” il o i malviventi se ne scapparono a gambe levate attraverso una porta (di cui ignoravo l'esistenza) presente sul lato del salotto e che probabilmente era rimasta aperta dopo la festa che David aveva organizzato qualche giorno prima... ad ogni modo se la porta fosse stata chiusa avrebbero semplicemente rotto il vetro.
Il cuore mi batteva a mille, ancora non sapevo se i due topi d'appartamento erano definitivamente scappati o stavano aspettando in giardino nascosti per darmi il colpo di grazia; ma la cosa più assurda che tutt'ora mi chiedo è la seguente “e se avessi aperto la porta?” cosa sarebbe successo? Mi avrebbero dato una martellata in testa? Anche perché non è normale che la gente apra il gate del tuo giardino e venga a bussarti alla porta di casa qui in Australia...
Più tardi mi appostai come una vedetta sulle scale guardando attraverso le due grandi finestre adiacenti alla strada. Dopo un'ora due tizi sospetti camminarono più volte avanti e indietro davanti a casa dando anche un'occhiata alla porta d'ingresso (infatti il “gate” del giardino era rimasto aperto in quanto non me la sentivo di andare in giardino)
Il giorno dopo la polizia venne a fare un sopralluogo per rilevare eventuali tracce di impronte digitali... ovviamente inesistenti. Le due poliziotte (le tipiche poliziotte da telefilm americano, pseudo-lesbiche e mascoline) dissero che due persone lo stesso pomeriggio avevano svaligiato un'altra casa, proprio nella strada di fianco alla mia... fortunatamente colei che ci abitava stava tornando a casa e a quanto pare la descrizione dei due tizi è quasi la stessa. La settimana prossima dovrò andare alla centrale di polizia per provare a riconoscere la faccia attraverso alcune foto. Ad ogni modo se non fossi stato in casa si sarebbero portati via tutti i computer e le cose di valore... che ansiaaa! D'ora in poi è meglio nascondere il mio laptop da qualche parte... o semplicemente portarmelo sempre dietro al cesso ahahah!
Ovviamente ogni volta che la gente sente la storia di Matteo “busy” nel cesso mentre i ladri gli entrano in casa, è inevitabile che parta qualche risata eheh.
Tra l'altro in casa c'è anche un sistema di allarme... forse è giunto il momento di cominciare ad usarlo.

E proprio ora, ironia della sorte è arrivata una lettera da parte della polizia, proprio per me! Con i vari numeri per aiutare ad identificare i ladri... ovviamente la lettera è indirizzata a Matteo ValeChi con un “C” sola, in quanto durante quella notte Ben sbagliò lo spelling del mio cognome al telefono... dando il via a facili ironie sul fatto che magari mi avrebbero espulso dalla nazione per colpa di una C ahah.

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venerdì 5 febbraio 2010

Drinking in Melb


Avevo già accennato al fatto che qui in australia ci siano questi famigerati negozi che vendono solo alcolici, ora con il passare delle settimane le scoperte "ad alta gradazione alcolica" si fanno sempre più interessanti eheheh.
Il 26 gennaio era l'australia day! Che tradotto in fatti significa barbecue everywhere e birra a tutto spiano. Per l'occasione siamo andati a casa di un amico, tale Jarrod, che ha preparato tante deliziose pietanze per la piastra e la griglia del suo mega barbecue (o meglio "BBQ" come viene abbreviato o "Barbie", come viene chiamato).

Avere un barbecue dalle dimensioni extralarge è praticamente obbligatorio qui! Così come è obbligatorio avere un'enorme scatolona di plastica colma di ghiaccio e birre... diciamo 70 – 80 birre... perchè qui ognuno beve circa 6 - 7 bottiglie (mai lattine) a testa! questo famoso cassone ghiacciato si vedeva in qualche pubblicità di recente in Italia, inoltre al supermercato è possibile anche comprare pacconi pieni di ghiaccio da versare nei beer-box.

Durante quel giorno c'è stata anche l'occasione di imparare l'inno nazionale australiano, anche se in realtà il vero inno in cui si riconosce tutta la nazione è una canzone di Jimmy barnes: Working class hero; addirittura esiste una versione mesh up dell'inno nazionale con la famosa canzone, per non parlare della gente che alle olimpiadi urlava il famoso “Ooooooooo!” della canzone durante lo stesso inno ahah

(musicalmente una specie di Bruce Springsteen australiano ...visivamente una specie di Toto Cotugno made in OZ)

gli australiani sono un popolo meraviglioso, sono simpatici, sono semplici, non si fanno seghe mentali per nulla, non importa come sei vestito; una volta mi è capitato di dire “ma come! Esci di casa vestito con uno pseudo-piagiama?” e mi sento rispondere: “ahhh non importa, è lo stesso, a nessuno interessa qui come sei vestito!” è proprio vero che noi italiani siamo troppo fissati con lo stile ecc ecc, anche se sotto sotto un po di narcisismo c'è eheh, ed è bello sentirsi dire spesso “ohh you look great!”.
I nogozi hanno degli orari alquanto bizzari, in genere chiudono tutti alle 5 di pomeriggio, e sono aperti anche la domenica!! ma la cosa più assurda è il fatto che i supermercati siano aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, insomma un paradiso per una casalinga disperata!. A melbourne si trovano ottimi posti dove mangiare bene, oggi ad esempio sono finito in una baguetteria dove ho preso un delizioso panino con prosciutto e brie, economico e delizioso, e ovunque ti giri c'è sempre un sushi economico pronto per essere pappato! Ma basta parlare di cibo! Altrimenti potrei cambiare il titolo del mio blog in Chance to fat eheh.
Sabato scorso sono andato in un locale a vedere un cabaret – spettacolo musicale di una famosa drag queen... o meglio qualcosa che in Italia ci sognamo del tutto. Uno spettacolo fatto molto bene, con molte canzoni divertenti, costumi di ogni genere, il tutto condito dalle spassose battute di Dolly Diamond. Durante lo show c'è stato anche il momento della discesa dal palco per parlare/prendere in giro gli spettatori... e indovinate un po' dove è finita la nostra cara Dolly? Ovviamente dal sottoscritto ahahah

Che divertimento, il mio cuore inizialmente batteva a 10000, dopo aver detto che mi chiamavo Matteo subito ha esordito con una battuta dicendo “ah sì Matteo di Preston!” perchè Preston sarebbe la little italy di Melbourne, e tutti giù a ridere eheheh. Veramente una bella serata, condita come al solito da qualche cocktail... anche se qui i cocktail sono terribili... o meglio non c'è alcol!!! praticamente per ogni cocktail si può mettere dentro soltanto uno shottino di alcol... che dramma! Soltanto il long island è una vera bomba.. anche se non è molto economico sborsare per ognuno di essi la cifra di 20 dollari (13,5 euro!) è quindi facile capire perchè tutti bevano birra.
(la vodka neozelandese)
Tornando a casa, leggermente allegri per i cocktail (o meglio per la vodka neozelandese portata da Naga bevuta dopo lo show) c'è anche il tempo per qualche spensierata fototessera ricordo... ricordi che sicuramente resteranno indelebili; ho dovuto aspettare 23 anni per avere il mio primo ricordo all'interno di una cabina fotografica, ma “meglio tardi che mai”, e per continuare sulla strada della banalità linguistica “meglio pochi ma buoni”! ...so che non andavano usate le virgolette, ma chissenefrega, al diavolo la linguistica (e siamo a 2!)

ucci ucci sento puzza di ladrucci nel prossimo postucci che pubblicherò domanucci (questa sentence è in onore della mia cara amica benedettini)

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giovedì 4 febbraio 2010

Non è mai troppo tardi


Mi si contorce lo stomaco a pensare all'università, o meglio mi si contorce lo stomaco a pensare che mi sto per laureare in linguistica italiana, finalmente ho capito che non sono portato per la linguistica e che la linguistica è solo una perdita di tempo per il mio futuro, non ho nessun talento per l'analisi linguistica, mi sono illuso di avercela, mi sono sforzato di rendere il mio studio il più scientifico possibile laureandomi in linguistica italiana piuttosto che con qualcosa di più fattibile come una tesi compilativa di letteratura italiana.
Tuttavia... sono molto felice del lavoro che sarà contenuto nella mia tesi, non butto all'aria tutto il mio passato... semplicemente ho capito che nella vita non voglio fare il linguista, e che il linguista non è una professione che fa per me; io sono un tipo creativo, dinamico, la linguistica è una rigida materia scientifica che ha leso il mio spirito e dilaniato la mia vita in quest'ultimo anno. Non facevo altro che pensare a quello, non avevo nient'altro che la linguistica, e ogni sabato sera giusto per dimenticare che sono un noioso studioso di linguistica mi ubriacavo nella speranza di parlare per lo meno da ubriaco in modo più corretto.
Non mi reputo ignorante, una persona si può sicuramente analizzare a livello linguistico su un piano diastratico (l'appartenenza a una classe sociale in base al modo in cui si parla), però.... però... non c'è nessun però, al diavolo la linguistica, al diavolo i piani dell'asse linguistico, e al rogo la maledettissima semantica.
Come ho fatto a sbagliare in modo così clamoroso, il mio talento non sta nell'analizzare le parole, ma nel condire ogni discorso con una buona dose di cazzate, battute, metafore, bizzarre similitudini ed errori grammaticali.
Non è solo con l'asse diastratico che si misura un uomo, non è quello che importa nella vita.
Io ero un bravo grafico amatoriale, ora forse è diventato il momento di diventare un ottimo grafico professionista, l'unica strada in cui io e tutti i miei amici di vecchia data riconoscono un grande talento. Parlo di amici di vecchia data perchè a Firenze non ho mai avuto modo di esprimermi in modo appropriato, gli studi hanno soffocato il mio genio creativo, al rogo la linguistica.

Ad ogni modo questa disciplina ha caratterizzato una parte importante della mia vita, è stata il senso di quelle giornate che avevano perduto colore, di un mese di giugno in cui perdevo chili e fumavo come una ciminiera... forse è anche questo il motivo per il quale ora mi sto per laureare proprio in linguistica italiana, per chiudere un cerchio, per sempre.
Linguistica: amore e odio.

Domani Australia a tutto spiano, un succoso senza citare minimamente la parola "linguistica", bastaaa
e ad ogni modo, una delle principali proposte per la quale sono qui in australia è ritrovare l'ispirazione, lontano dalla routine degli ultimi anni.

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mercoledì 3 febbraio 2010

Pinguini & Polaretti


Torniamo al presente, torniamo a circa 10 giorni fa, quando mi sono recato insieme a una balda compagnia di australiani a Philipp island, ahimè non per fare un “sopralluogo” (parola che non so scrivere... come tante altre, e non cominciate a dirmi che basta aprire un dizionario o digitare da qualche parte) del circuito su cui corrono le moto, ma per andare a vedere i “famosissimi” pinguini di Philipp Island! E io aggiungerei anche: e che culo!...

Il viaggio in macchina dura circa 2 ore, momenti in cui mi sembrava di fare un tuffo nel passato remoto delle gite scolastiche delle elementari, quelle in cui si partiva con gli zaini carichi di panini, caramelle, e porcherie varie. Da sempre il concetto di viaggio mi ha molto affascinato (non “il viaggio” quello mentale che si deve esprimere durante i momenti più “drammatici”, o meglio progressive, delle canzoni tamarre da discoteca), l'idea di muoversi verso qualcosa, l'attraversare diverse paesaggi, scoprire come certi scenari siano incredibilmente simili ad altri già visti nei dintorni del monferrato (senza tuttavia il rognoso sottofondo musicale a base di zzzzzz delle zanzare).
Ad ogni modo il viaggio scorre velocemente, a forza di ingurgitare delle specie di Ritz al gusto di salsa Barbecue, patatine di ogni genere possibile e dulcis in fondo delle caramellone mollicciose al gusto di frutta... la cosa sconvolgente era vedere i miei amici australiani mescolare tutte queste cose assieme, bleah!
Appena arrivati nel centro turistico dei pinguini, veniamo accolti da una calorosa mascotte-pinguino e da un gelido freddo glaciale! Ahhhh, per fortuna mi ero portato dietro una maglia... di cotone.... il posto pullula di turisti da ogni parte del mondo, in particolare asiatici e mediorientali, alcuni avvolti dentro strati e strati di vestiti e giacche, altri muniti di coperte e cuscini...
Come se l'idea di vedere dei pinguini non mi esaltasse più di tanto, poco dopo essere entrato (e aver pagato la bellezza di 20 dollari e 40 centesimi... quaranta centesimi... ladri) scopro che i pinguini in realtà sono dei MINIpinguini della dimensione di una bottiglia di acqua rocchetta.

Ci sediamo su delle specie di spalti, perché ogni sera, verso le 8 – 9 i pinguini ritornano dal mare dopo aver pescato e vanno a dormire / mangiare nelle loro tane a ridosso della spiaggia all'interno di buchi scavati nelle collinette dell'isola.
Inizialmente non credevo che i pinguini andassero dentro quei buchi, erano troppo piccoli quei forellini!... ahimè mi sono dovuto ricredere dopo aver scommesso con Ben e avere malamente perso, infatti il guardiamo a cui abbiamo chiesto rispose: “of course stupid italian” ahah ok stupid italian non l'ha detto, ma era quello che sicuramente gli sarà passato per la testa in quel momento.
Passato i minuti, passa un'ora e quei maledetti pinguini non si vedono, nel frattempo il freddo non fa che aumentare, e Rob (amico di Ben) con la sua colorata maglietta comincia ad assumere la tipica posizione del pinguino o meglio del polaretto dolfin appena sfornato dal freezer!
Finalemnte arrivano queste piccole creature nere, e dagli spalti si sentono ululare grandi “ohhh” come se la gente avesse visto una statuetta della madonna lacrimare... in realtà l'unica cosa che si vede sono questi branchi di creaturine nere, che camminano lentamente verso le collinette...
Dopo aver assistito allo sbarco di Philipp island, secondo soltanto a quello in Normandia a quanto pare, si può assistere anche al ritorno a casa dei nostri prodi animaletti neri e almeno in questo caso mi devo un po' lasciare andare, infatti visti a pochi centimetri di distanza sono veramente carini, degli amori, tante piccole bottiglie di coca cola che si muovono in modo buffo e impacciato, non posso non nascondere che in quei momenti quegli animaletti mi hanno fatto sorridere in modo dolce e naturale, assorbendo tutta l'isteria derivata dal freddo glaciale dell'isola.
Finito lo spettacolo è ora di una bella cioccolata calda, per sbrinare le articolazioni, e per rimanere in tema con il viaggio “salutare” che ci aveva portato all'isola.

e domani una riflessione su quello che mi bazzica in testa eheh... che casino!

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martedì 2 febbraio 2010

Where am I ?


È da tanto che non scrivo, oggi mi sono messo a scrivere un riassunto enciclopedico degli ultimi giorni, che per questioni di spazio spezzetterò in tante parti (molte), a seconda delle diverse avventure o disavventure eheh.

Dove sono finito? Sono passati quasi dieci giorni dall'ultima volta che ho aggiornato il mio blog, e giustamente quei pochi lettori che ancora mi seguono si saranno chiesti in quale sperduto posto mi fossi cacciato eheh.
Qui il tempo vola, ogni volta mi stupisco del fatto che siano già le 5 del pomeriggio, e come se ciò non bastasse il cenare come mia nonna alle 6 – 7 di sera mi fa sembrare il tutto ancora più veloce! La cosa di cui mi stupisco è di come riesca ad evitare i miei “fatali” spuntini fuori pasto della notte... quelli costituiti dalle porcherie più grasse esistenti nel pianeta cibo... bhè pensandoci bene forse evito queste porcherie perché durante la giornata sono già in balia di burro d'arachidi e fritto everywhere...

Ditemi una cosa: cosa c'è di più buono del burro di arachidi? Ahhhh che delizia (qui si trova anche la versione crunchy con piccoli pezzettini di noccioline all'interno, yummmmm) Quando stavo a Firenze mi imponevo di non comprare il barattolo perché sarebbe stato fagocitato alla velocità della luce nel giro di qualche giorno, in preda ad una crisi isterica alimentare. Qui per ora di crisi isteriche alimentari non se ne sono viste, mi sembra di stare fuori dal mondo, è tutto così bello!
Durante questa settimana ho “accidentalmente” distrutto lo schermo a cristalli liquidi del mio cellulare con il mio delicato “sederino” ...forse ha proprio ragione mia mamma a dire che mi muovo come un elefante! Ad ogni modo nonostante la rottura di palle per dover sborsare 40 dollari per comprare una baracca targata nokia 2003 ho subito metabolizzato questo evento nel migliore dei modi, con pace ed armonia, ora nel mio nuovo cellulare del paleolitico (addirittura peggiore del mio primo 3310!!!!) non ho nessun numero in rubrica... (a parte Ben e altre persone). Ahhh che sensazione meravigliosa, è come essere totalmente fuori dal mondo, e finalmente anche il numero del “morbido D” (uso la parola “morbido”, perché vorrei che il mio blog rimanesse vergine e privo di certe volgarità come “ciccione di merda” o “sacco di patate ripieno di cheesecake” ...ok ancora una per favore: bastardo!) è scomparso per sempre nel dimenticatoio, o meglio, per usare una metafora di tipo alimentare, nella dispensa dei cibi andati a male e sgranocchiati da tanti piccoli topolini.



Ok dopo questa sviolinata sul passato tinta di spruzzate di panna acida ritorniamo al presente, a questo magnifico presente, dove tutto quanto è lontano, dove non voglio pensare a niente e a nessuno!... un momento... devo tornare a laurearmi ad aprile Damn!
Forse finalmente quando ritornerò in Italia riuscirò ad apprezzare meglio ogni singola cosa, a partire da quelle che più mi mancano... aspettate però, c'è un problema: non mi manca assolutamente nulla!
Ovviamente ciò non è vero, vivere in un altro continente e dover raccontarsi a nuove persone mi ha fatto pensare a quante belle avventure ed esperienze ho avuto con tutti i miei amici tra film amatoriali girati ogni estate in quel di casale, fughe a torre del lago, esami terribili, lezioni insostenibili, l'alchimia perfetta della “casa del pepe”... la lista potrebbe diventare infinita sicchè meglio fermarsi. Ma l'idea di staccare totalmente da quella che era la mia realtà, mi rende felicissimo, anche se sono conscio del fatto di sacrificare in piccola parte alcune delle amicizie che ho.

domani però si torna a parlare di australia, in particolare del freddo patito in quel di Philipp island per vedere.... ! sorpresa!

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