sabato 23 gennaio 2010

Attimi

gli attimi di felicità ti colgono sempre nei momenti più inaspettati.
Sono le piccole frasi dette senza timore, che sciolgono il ghiaccio e fondono la pietra.
Il profondo rosso in cui ero crollato in una bollente notte di agosto vede forse la fine in questo mio "secondo agosto".
Forse.

"Che cosa succede dopo?" con il tono leggero di chi non ha paura di niente, di chi ha aspettato fiducioso.

"Quando c'era questa canzone ho sempre pensato a te"... ed è sconvolgente aver fatto segretamente la stessa cosa in tutto questo tempo... per quanto sia un'altra la canzone che spalanca le porte delle mie ghiandole lacrimali, quella legata a un passato testardo, all'unico che mi ha fatto battere il cuore come non mai.

Non volevo sbilanciarmi, forse l'ho fatto.
Ma come il caro Leopardi ci insegna: "ogni piccolo attimo di felicità sarà seguito da un dolore molto più grande"

giovedì 21 gennaio 2010

Un po' di "city"


piccola premessa: inutile dire che questi brevi e frammentati video non rappresentano quello che la città riesce a trasmetterti, ovvero la grande energia mai troppo frenetica, i colori e il poter sempre alzare la testa al cielo senza rimanere delusi.
"la city" di melbourne è veramente una gioia per gli occhi, in particolare la zona di "southbank" è particolarmente attraente grazie a una strada pedonale che costeggia il fiume... o meglio il mare, visto che dopo pochi kilometri il tutto sfocia nel blu.


"lungo-fiume" di southbank



Federation square è una costruzione che si trova precisamente davanti alla grande stazione di flinders street; l'architettura contemporanea mi ha sempre affascinato, e in questo video vi è anche un sottofondo musicale a base di bonghi.



E infine quello che potrebbe essere considerato come il "lato B" della city, ovvero i binari che escono da southern cross, anche se pochi metri dietro c'è il gigantesco ethiad stadium


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lunedì 18 gennaio 2010

L'impero colpisce ancora: aussie vs british


Nella casa in cui sono ospitato c'è un coinquilino inglese, un ragazzo giovane che si trova a Melbourne perché sta finendo il suo master in legge. Tra Ben e Dave il rapporto è sempre sulle spine, sembra di assistere allo scoppio di un'imminente guerra civile... in effetti anche davanti ai miei occhi traspare l'atteggiamento fortemente “imperiale” che Dave assume nei confronti di Ben, lui arriva dalla “vera” madrepatria e parla il vero inglese!
Lo scontro è anche a livello sportivo, in quanto la nazionale di Cricket australiana (lo sport nazionale in Australia... pazzesco) è stata sconfitta dopo 10 anni dalla squadra inglese in una partita di non so quale coppa, mai Dave si sarebbe dovuto azzardare di dire “ora vi battiamo anche a criket” ahahah!

Finora me la sto cavando molto bene con la lingua, molte volte non capisco il senso di alcune frasi, ma giorno dopo giorno sto migliorando e anche le mie capacità espressive ne giovano; inizialmente pensavo che l'accento australiano mi avrebbe penalizzato, e invece paradossalmente capisco molto di più l'aussie accent rispetto all'english accent di Dave, il quale parla in modo velocissimo... veloce addirittura per Ben, che molte volte non capisce quello che gli dice il suo coinquilino ahahah, sembra di assistere a un dialogo tra un triestino e un sardo...
Dave non perde mai l'occasione di ribadire come tutto lo stile della città, le chiese e le università siano appartenenti ad una matrice anglosassone... certo in parte avrà anche ragione, però che due palle!; solo su una cosa Dave alza bandiera bianca ovvero sul cibo, mi ricordo ancora quando qualche giorno fa mi disse (parafrasando la sua frase) “qui in Australia questo, quello e codesto fanno schifo PERò il cibo è buonissimo” ahahah che ridere, un modo gentile per dire che fa tutto cagare rispetto all'Inghilterra.

Dave dice con english humor che Ben non sa parlare... peccato che alla lunga questo humor diventi noioso; io trovo molto cool (anzi “cute”, perché cool ormai è andato fuori moda a quanto pare) l'accento australiano che in pratica consiste principalmente nella presenza del famoso fonema SCHWA! La cara “e” rovesciata molto tipica nel dialetto napoletano al termine delle parole. In pratica tutte i lessemi che terminano con in -er sostituiscono questo suffisso con la “e” rovesciata, ovvero una “ah”: shower diventa showà, stronger diventa strongà, ecc ecc è una cosa molto semplice da apprendere e che entra in testa dopo poco.
Non ci credo... anche qui in Australia in un modo o nell'altro finisco risucchiato nel vortice della linguistica, ma è colpa di Ben, è lui che tira fuori questi scheletri dal suo armadio universitario.
ma il colpo mortale inflitto dalla colonia alla madrepatria è avvenuto mentre stavo studiando sulla mia mini grammatica, incappando nella differenza tra "who" e "whom" e mentre Dave infamava la mia grammatica (solo perchè scritta da un italiano, ovvio!) dicendo che "whom" praticamente non esiste, ecco che Ben infila un silenzioso destro a girare sotto la traversa della porta inglese: "Dave, whom si usa quando il pronome relativo è complemento e non soggetto" !!! Dave zittito e io shockato da queste conoscenze grammaticali così profonde di Ben.

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sabato 16 gennaio 2010

Il paese in cui tutto è più grosso, parte 2


Un altro fast food molto diffuso è “Subway” dove puoi farti fare un panino con qualunque porcheria e salsa immaginabile, mentre un altro di cui non ricordo il nome proponeva insalate la cui composizione è totalmente libera ...ma il cui condimento è sempre a base di mayonese o altre dressing. Piccola parentesi: al supermercato vendono la mayonese senza grassi... con solo lo 0,2% di grassi... come minimo deve avere qualche effetto collaterale mortale.

Mi sono sempre considerato un grande “mangione”, eppure qui i miei parametri sono saltati, in generale le portate sono tutte più grandi, e viene da sorridere quando un australiano dice “in America i piatti sono enormi, mangiano come dei maiali” eheh (in ogni caso non scorre buon sangue tra australiani e americani, ma approfondirò in futuro); detto questo ciò non vuol dire che qui le portate siano infinite, ma sono sicuramente più grandi della media europea, esempio lampante è il fatto che il gelato più piccolo corrisponde a una nostra coppetta da 3 – 4 euro mentre il più grande sembra un barattolino Sammontana da frigo! Ma ancora più sconvolgente era constatare che il ragazzo che aveva in mano quella coppetta... ehm coppona, era alto, muscoloso e senza un filo di grasso o un brufolo!
In ogni caso i tipici pub / ristoranti australiani propongono molte cose succolenti da mangiare, generalmente quando si è un gruppo di persone si ordinano queste “relativamente piccole” portate simili a dei giganti antipasti, dopodiché si condivide con tutti gli altri: è la pratica dello “share something”; e in questi casi i piatti sono veramente deliziosi, belli da vedere e non necessariamente grassi, con costi abbastanza contenuti.
Prima di terminare bisogna però spendere qualche parola per il “Garlic Bread” ovvero delle fettone di pane ricoperte di olio e aglio sfrusciato, delle specie di bruschette per cui tutti impazziscono e che generalmente vengono date gratis prima di cominciare a mangiare... a quanto pare nessuno qui si fa delle paranoie per l'alito eheh.
Ah mi sono dimenticato della Vegemite... io c'ho provato... ho assaggiato un angolino di pane spalmato, approfittando dell'assenza del mio olfatto... è salata... però forse fa veramente schifo, un dado concentrato spalmabile dall'odore nauseabondo; in genere ogni australiano si difende dicendo che ne va spalmata poco sopra una fetta di pane... e in effetti l'odore non è così nauseabondo sopra il pane. Ma se non esistesse la vegemite, non esisterebbe neanche questo meraviglioso spot televisivo! Ahah meraviglioso, la cui musica è conosciutissima!

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venerdì 15 gennaio 2010

Il paese in cui tutto è più grosso, parte 1


I più maliziosi staranno già pensando a chissà quali cose... ma in questo caso mi riferisco al cibo! e alle confezioni che si trovano nei supermercati, generalmente sempre extra extra large! Esempio perfetto è il pane in cassetta che viene venduto in buste da 850 GRAMMI, le cui fette sono più grandi dell'equivalente pane del mulino bianco; inoltre esistono tantissimi tipi diversi di impasti molto ricchi di cereali e fibre e tutti appartenenti al brand più famoso e diffuso: Helga!

Dove è finita la dieta mediterranea? O meglio come fa la gente ad essere magra e muscolosa mangiando a sbaffo cibi grassi e ingurgitando litri di coca cola? Semplice andando in palestra quasi tutti i giorni!
La prima cosa che colpisce un italiano è la presenza di appositi supermercati che vendono esclusivamente alcolici, i “bottle shop”, ma al di là dei buoni propositi finalizzati ad evitare l'alcolismo giovanile, si rimane stupefatti dall'enormità di questi posti! A volte anche più grandi degli stessi supermercati. All'interno si può trovare di tutto, centinaia di tipi diversi di birre, liquori, alcolici, tutto! Il più inquietante di questi negozi è sicuramente il già citato “Thirsty camel” con l'immagine di questo cammello assetato, ma anche se gli altri non se la passano male, a partire da quello intitolato “After wine LIQUORS”!
La città pullula di 7 eleven, sono ovunque, e vendono ovviamente una selezione cibaria ad alto contenuto ipercalorico: caramelle gommose, bibite gassate, torte, giornali (ok almeno questi non sono grassi) e queste enormi granite dall'aspetto cremoso tinte da schizofrenici coloranti.
L'acqua da bere non esiste, nei ristoranti viene spesso data gratuitamente, come se non contasse, infatti tutti bevono birra e coca cola, ordinandole anche più volte durante il pasto; in compenso l'acqua del rubinetto non è cattiva, anche se tutto ciò può risultare utile solo a casa in quanto nei grandi parchi della città non esiste nessuna fontanella per dissetarsi!

Di solito i fast food si susseguono l'uno dopo l'altro e in genere sono presenti in ogni via del centro, molto curioso il fatto che Burger King abbia un nome diverso, ovvero il più appetitoso “Hungry Jack”! A prima vista inoltre il McDonald non è diffuso in modo capillare come uno può pensare, ci sono molti più Kentucky Fried Chicken.
Parlerò in un altro post dell'enorme presenza asiatica che ha contaminato la città, ma a livello alimentare è incredibile notare come ristoranti asiatici di ogni tipo (finora mi sono imbattutto in: cinese, giapponese, coreano, thai, vietnamita e malese) siano ovunque e non confinati soltanto nella via di China town;

(solo a china town poteva trovarsi un ristorante dal nome "MAO PLEASE!" ahahahhah)
La qualità inoltre è ottima a prezzi quasi sempre contenuti, soprattuto per il sushi, che viene venduto ovunque a cifre bassissime per un europeo e proprio ieri mi sono preso questa vaschetta di sushi a pranzo alla modica cifra di 8 dollari, praticamente 5 euro!

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giovedì 14 gennaio 2010

Oceano, surfisti tamarri e "uno poco" di grasso.


Partenza la mattina, niente code sulla strada nonostante fosse Sabato e mentre il cemento lascia spazio alla vera natura australiana provo, senza successo, a cercare tra gli alberi di gomma che costeggiano la strada un koala. Questi Buffi animaletti simili a dei teneri teddy bear in realtà non hanno niente di tenero! Anzi a quanto pare graffiano e mordono!, sono come i carlini, piacciono per il loro viso bruttino.
Dopo aver mollato la macchina in un parcheggio, per raggiungere la spiaggia bisogna passare attraverso alcuni sentieri sabbiosi tra piante verdi e staccionate di legno. E se a prima vista sembra di essere a Torre del lago, dopo pochi secondi ci si pente amaramente di aver azzardato un simile paragone. La spiaggia è enorme, il triplo di una normale spiaggia italiana, il mare inoltre è trasparente a riva e azzurro a largo, uno spettacolo meraviglioso, almeno finchè non mi ha morso una squalo... Ovviamente sto scherzando eheh, il capitolo delle disavventure tragi-comiche è per il momento chiuso eheh, inoltre mi hanno detto che il mare del sud dell'Australia è praticamente privo di squali, essi si trovano maggiormente (insieme alle famigerate meduse) sulla costa tra Brisbane e Sydney, ad Est.
La giornata “marina” era già entrata nel vivo in precedenza, quando ci siamo fermati in un fast food che vende solo “fish and chips” (ovviamente di ogni tipo possibile), tutto buono, anche se incredibilmente grasso! Il posto pullula di surfisti, ovvero una mandria di tamarri palestrati con i capelli biondi e canotta aderente; anche le ragazze vestono molto “stretto” o meglio “striminzito” con mini pants e top coloratissimi.

I negozi vicino alla costa

Dopo essere stati per 6 minuti sulla prima spiaggia, siamo costretti ad abbandonare la zona, in quanto una tempesta di sabbia (nonostante il tempo bellissimo) impedisce di fare qualunque cosa... dopo essermi steso per un minuto sull'asciugamano ero “parzialmente” ricoperto come una mummia di sabbia eheh.
Dopo una mezz'oretta di macchina raggiungiamo un'altra spiaggia, più in là di prima, e dopo la visita a questo fantomatico “lighthouse” famossissimo in australia per essere presente in un famoso tv show, raggiungiamo la nuova spiaggia... ancora più meravigliosa della precedente, a pochi passi da piccoli rilievi che costeggiano la strada.


verso il tramonto, poco prima di andare via

In spiaggia ci raggiunge un'amica di Ben, tale “Candice” ovvero una figa disumana, che mangia tacos ricoperti di salse e formaggi senza ingrassare o avere brufoli! Beata lei... mentre io sono qui a combattere selvaggiamente contro la crescita di giganti brufolazzi made in australia, o meglio “made in fritto”.
Sulle strade sono presenti moltissimi negozi di surf e di costumi Quicksilver... anche se a dire il vero il tasso di concentrazione di negozi formati Quicksilver raggiunge lo stesso livello di un McDonald (anche se come scoprirete, esso non è né il fast food più diffuso, né il posto in cui cibarsi di porcherie più richiesto... parlo infatti del famigerato “7 Eleven”, che dai felici ricordi danesi di un passato inter-rail riappare qui all'angolo di ogni strada del centro... è veramente INCREDIBILE, ce ne saranno una quarantina soltanto nel centro, “la city”, di Melbourne.
In ogni caso le spiagge australiane vanno bene soltanto per fare surf e sbattersi nelle onde, tutti usano creme a schermo quasi totale, per non bruciarsi, o meglio per non contrarre un tumore! In quanto ci troviamo proprio sopra il buco dell'ozono!.

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martedì 12 gennaio 2010

What Ben did


Ok il blog con i video dell'oceano può aspettare, soprattutto dopo ciò che è successo lo scorso pomeriggio. Ieri sono andato nel centro di Melbourne, in mezzo a grattacieli e avveniristiche costruzioni edili, inutile dire che tutto era meravigliosamente contemporaneo e lontano dai tipici standard italiani. Non sono mai stato a NY, ma penso che questo scenario se la giochi alla pari con il centro di Manhattan, sembrava di stare in un telefilm, con gente in giacca e cravatta che andava alla caccia del proprio pranzo.

Un prima visita in centro “agrodolce”, in quanto dalle 2.30 ho cominciato a sentirmi un po' male, o meglio, sono stato colto da un sintomo che in passato mi aveva colpito soltanto 3 volte e in contesti completamente diversi.
In pratica la mia gola ha cominciato a secernere una quantità spaventosa di catarro, tale da impedirmi di respirare (soprattutto se a questo sommiamo le mie enormi tonsille...). In pratica in pieno centro a Melbourne sedevo sull'angolo di una panchina, davanti al piccolissimo giardino della victoria library, a rigurgitare conati di denso liquido verdastro, già perché oltretutto non è neanche stata un'indigestione... ero a stomaco vuoto, o meglio, avevo bevuto una bottiglietta di acqua...
le uniche volte che mi era successa una cosa simile era quando mentre giocavo a pallamano, e quindi sotto intenso sforzo fisico, bevevo dell'acqua, in pratica era come se non digerissi l'acqua. Mai avrei immaginato che una simile cosa potesse capitarmi in condizioni radicalmente diverse, in questi ultimi anni ho camminato senza problemi in lungo e in largo per l'Europa, anche con alte temperature e con bagagli appresso, ma mai mi era successa ricapitata.
Dopo averci “dato un po' dentro”... sotto gli occhi imbarazzati di turisti e cittadini (i passanti avranno pensato che ero un drogato, un alcolizzato o un tossicodipendente) ho trovato le forze per alzarmi ed avvicinarmi al luogo in cui lavora Ben, ma dopo 20 minuti ricomincia tutto, e questa volta in modo terribile, non c'era più niente dentro il mio stomaco, neanche l'acqua, eppure le mie budella si contorcevano in esasperati conati dolorosi, ero giunto al capolinea, mani e braccia cominciavano a formicolare e in dopo pochi minuti, ero tremante e rannicchiato in un angolo, con i “famosi” 44 gradi di temperatura a farmi compagnia.
Potevo chiamare un taxi e farmi portare al palazzo di Channel 7 dove lavora Ben, erano le 5 e mancava solo mezzora alla fine della sua giornata lavorativa, oppure chiamare direttamente un'ambulanza. Non volevo disturbare Ben a lavoro, ma un po' per la paura, un po' perché ormai cominciavo anche a delirare, decisi di chiamare Ben, il quale ha staccato da lavoro e si è subito fiondato all'angolo tra la Spencer e la Trobe, e molto spaventato (le mie condizioni erano veramente pessime) mi ha portato a casa.
Ero in una pozza di sudore, Ben continuava ad insistere sul fatto che dovevo andare al fresco, ma io ero spaventato perché avevo paura di stare più male di come già stavo. Dopo 10 minuti Ben ritorna dalla farmacia con una set completo di farmaci per bloccare il tutto, dopo un'ora stavo già un po' meglio e i conati si erano fermati, mi sentivo soltanto privo di ogni forza.
Più tardi Ben mi disse che “è assurdo che nessuno si sia fermato per lo meno a chiederti se stavi bene mentre eri in pieno centro, normalmente la gente lo fa”, in effetti è sembrato molto strano anche a me, anche se magari le gente era spaventata e non voleva avvicinarsi. La sera poi ho mangiato queste specie di polaretti, che in realtà sono dei composti con minerali e vitamine per rafforzare il fisico dopo il vomito, sulla cui scatola campeggia la foto di una bambina... e per una sera anche io ero come un “child” eheh. Ancora adesso sono a stomaco vuoto da ieri, ma finalmente comincio ad essere affamato! Yummy è ora di una bella fetta di pane con burro d'arachidi :-)
è stata un'esperienza sicuramente terribile, ma per fortuna tutto è finito bene, mi chiedo tuttavia quale sia stata la causa di questo catarro. In ogni caso, non potrò mai dimenticare quello che Ben ha fatto per me in quegli istanti, non lo potrò mai dimenticare, mai. In pratica mi ha prima salvato dopodiché si è preso cura di me, sono proprio fortunato; domani è il suo compleanno, dovrò trovare un modo per sdebitarmi adeguatamente per tutto quello che ha fatto.

lunedì 11 gennaio 2010

Tamarri nel far west


Sorpreso dal fatto che il jet lag non mi ha più di tanto tagliato le gambe esco di casa e mi aggiro per le strade di Winstor, il quartiere in cui sono ospitato, dove al suo interno c'è la famosa “chappel street” una lunga e coloratissima via piena di negozi di ogni genere e tipo.

A prima vista le diverse forme delle facciate e i colori sgargianti mi fanno venire in mente una città del far west (o meglio la versione di cartone che si trova a Gardaland, visto che non sono mai stato negli States) inoltre ci sono insegne da tutte le parti in un tripudio di indicazioni e pubblicità; ma la cosa che più mi ha sconvolto è stata l'enorme scritta “ENTRY” posta sopra l'ingresso di una chiesa, mentre i bazar cinesi vendono le stesse cose che si trovano in italia, e (cosa alquanto inquietante) anche l'odore è lo stesso!
Qui non siamo nella city in mezzo ai grattacieli, ma in un colorato quartiere dove anche le singole case (non esistono condomini o palazzi con più appartamenti) sono l'una diversa dall'altra, un malato di epilessia avrebbe qualche problema ad aggirarsi per le strade eheh.
Sono ospitato in una casa veramente carina! Su due piani, con camere da letto, salotti e un'enorme cucina!... peccato che i bagni siano organizzati in modo alquanto bizzaro, in pratica ci sono due “toilet” con solo un cesso tutto solo e un bagno grosso con doccia, vasca e lavandino e niente cesso... per la mancanza del bidet me ne sono fatto una ragione, ma anche dividere il cesso dal resto mi sembra eccessivo!


Quando si dice che “l'acqua del cesso in Australia va al contrario” si pensa sempre a un'alluvione di acqua fognaria che fuoriesce dal gabinetto in modo convulso... ecco smentiamo questa cosa una volta per tutte, l'acqua andrà pure al contrario, ma è una cosa talmente impercettibile da non farci caso, cambia il senso di rotazione... ma diciamocelo, chi di noi si è mai soffermato a guardare da che parte gira l'acqua del cesso in europa?!

Questo è un nuovo hotel vicino a chappel street, dove al piano terra è possibile visitare un mini museo, con dipinti (ovviamente malatissimi) di alcuni animali e le sculture di alcune mucche ricoperte di strani materiali (queste statue sono veramente ovunque, anche qui!)
La mia prima giornata passa in fretta e la sera l'amico di Ben che avrebbe dovuto organizzare una cena stacca troppo tardi da lavoro e così usciamo per andare a mangiare in Smith street, una via in cui ristoranti di ogni genere e tipo si susseguono (dal Thai al giapponese, dall'italiano al fast food). Alla fine siamo finiti in un'altra via... famosa per essere la via di “Little Italy”... e te pareva... se certi posti volevo evitarli alla fine sono gli altri a portarmici ahah. Inutile dire che la via “Pullula” di macchine sportive che sfrecciano... un valido motivo per spiegare il significato del termine TAMARRO ai miei amici.
Sulla pizza c'era una quantità di formaggio senza precedenti, un'ammasso di mozzarella fusa che fagocitava quella poca salsa di pomodoro presente; in ogni caso per quanto riguarda l'alimentazione in Australia scriverò presto un'altro post perchè alcune cose sono veramente allucinanti, a partire da questi ENORMI supermercati che vendono solo... alcolici!!! (come “Thirsty camel”... il cammello assetato...) qui non si esce a fare “Una bevuta” si vanno a prendere “couple of drinks” è la norma!

Ok, nella prossima puntata: surfisti, oceano, qualche video, fish and chips, e tanta crema solare (almeno quella non alcolica!)

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venerdì 8 gennaio 2010

Champagne


Finalmente sono arrivato a Melbourne, dopo quasi 24 ore di volo... viaggio che in realtà è passato molto velocemente, anche grazie all'enorme fortuna che ho avuto. A malpensa mi comunicano che c'erano troppe persone in Economy, motivo per cui mi hanno magicamente fatto salire di livello e andare in Business class allo stesso prezzo... anche se solo fino a Dubai.
Il volo parte con un bel bicchiere colmo di champagne (e non sarebbe stato l'ultimo della giornata) proseguendo con un pranzo infinito che, nonostante la mia fame di “fogna”, ho fatto fatica a finire, inoltre l'hostess ogni volta che passava mi guardava, rideva, e versava dell'altro vino nel mio bicchiere!
A forza di versare vino sono arrivato all'aeroporto di Dubai, con duty free dalle dimensioni mostruose, infinito, e colmo di gente in piena notte! Ovviamente Matteo non poteva che fare la prima cazzata del viaggio, ovvero comprare un pensierino per la persona che mi ospita a Melbourne e siccome non potevo portare nessun genere alimentare dall'Italia (per la quarantena australiana) OVVIAMENTE ho speso la bellezza di 21 dollari per comprare una scatola di cioccolatini che 16 ore dopo sarebbe stata gettata nel bidone della monnezza... Ma la colpa è di Dubai, troppa confusione (e anche dell'hostess che ha contribuito a confondermi le idee a forza di vino)
Si riparte alle 3 di notte, tappa Melbourne, circa 16 ore di volo, poco prima della partenza sento il mio nome chiamato allo speakerphone e tutto a un tratto l'ansia prende il sopravvento; fortunatamente è stato solo un cambiamento di posto, niente di grave... dopo 5 minuti mi rendo conto che ero nuovamente stato promosso in Businnes class! Ahah
Le poltrone di questo nuovo volo sono molto più grandi e confortevoli, in pratica sono quelle della First class del volo “Milan-Dubai” e nonostante fosse notte inoltrata ecco le hostess che si precipitano con bicchieri colmi di champagne... bhè in fin dei conti poi avrei dormito per qualche oretta, mi sono detto “why not?” e ho mandato giù l'ultimo bicchiere di champagne di tutto il volo.
Mentre viaggiamo mi attacca bottone un bell'imbusto tedesco che lavora nella televisione e che si sta recando a melbourne per gli open di tennis... e non appena gli ho detto che stavo scrivendo una tesi sul linguaggio della televisione è finita! Bla bla bla, una macchinetta senza sosta, chissà magari in futuro potrebbe tornarmi utile come contatto.
Il viaggio teoricamente infinito scorre molto facilmente, inoltre la emirates continuava a portare cibo, cibo, e ancora cibo! Basta, ho dovuto alzare bandiera bianca all'ultimo dessert! Inoltre come se il cibo reale non bastasse, mi sono anche messo a vedere “Julie and Julia” con tante burrose immagini.
Arrivato! E dopo aver aspettato solo mezzora per ritirare il bagaglio, ecco che ben e i suoi amici erano lì pronti ad aspettarmi... comincia a una nuova avventura.

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martedì 5 gennaio 2010

Jet lag alcolico e sovrappeso


Buongiorno... anche se sono le 8 di sera; infatti nell'ottica di adattarsi al devastante jet lag meglio seguire i consigli della British Airways, il cui "calcolatore di jet lag" (ebbene sì, hanno inventato anche quello!) mi consiglia di stare al buio tra le 16.30 e le 19 e cercare la luce (anche artificiale) tra mezzanotte e le 3.30 di notte... tanto alla fine so già che questa storia del jet lag è tutta una farsa e farei bene a starmene tranquillo seguendo il consiglio di Ben... prendersi una sbronza ahah! (e penso che di sbronze ne arriveranno eccome, anche considerando che la più famosa birra australiana ha lo stesso nome dello stato in cui si trova Melbourne)

Ieri tutti gli accidenti che devono avermi tirato in queste ultime settimane devono aver avuto il loro effetto: "l'influenza, l'influenza! ahhh!", una giornata di panico con il terrore di essermi beccato qualcosa proprio pochi giorni prima della partenza! Ma ora, a ritmo di tachipirine e fluimucil, la situazione sta tornando alla normalità

Capitolo cibo: la cosa più consigliata è quella di adattare il proprio ciclo alimentare a quello del luogo in cui si sta per andare, in teoria dovrei fare colazione alle 23, pranzare alle 3 di notte e cenare alle 10 di mattina... ma ovviamente anziché sostituire i pasti li ho semplicemente raddoppiati ahahah, giusto per non smentire la mia fama di pozzo senza fondo, basterà semplicemente distribuire il tutto in ore specifiche ;-); anche se domani, il giorno prima della partenza, dovrei saltare il pranzo, andare a dormire e alzarmi alle 10 di sera.
Ora vado a vedere che cosa mettere nella valigia... che per la prima volta non sarà preparata a poche ore dalla partenza. Ci sarà tutto? Mancherà qualcosa? Ben scherzando mi aveva detto di portare "l'aria condizionata", anche se per quanto caldo possa fare là, io non sopporto il freddo dell'aria condizionata argh... a cominciare da quella dell'aereo che sicuramente non gioverà alla mia gola!

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domenica 3 gennaio 2010

Sintomi da jet lag prematuri


Ormai mancano veramente pochi giorni alla partenza, sempre nella speranza che la neve non ci metta il suo scivoloso zampino. Questa mattina sono particolarmente svarionato, il tentativo di scalare l'orario e raggiungere (a dire il vero in modo poco graduale) il fuso orario australiano, si sta rivelando alquanto difficoltoso.
Arriverò a Melbourne dopo le 23, all'areoporto ci sarà Ben ad aspettarmi e se tutto va bene all'una di notte sarò a casa sua, nel quartiere di Windosor (dove ci sono tutte piccole casette a schiera con giardino!), situato a metà tra il famoso parco e circuito di formula 1 "Albert Park" e St. Kilda, il quartiere alla moda a due passi dal mare... a proposito, che rabbia sapere di perdersi il gran premio a fine marzo, ma potrò consolarmi andando a vedere una partita degli Australian open! e rimpiangere ancora di più il non aver mai imparato a giocare a tennis.

La mattina il risveglio sarò sicuramente traumatico, scommetto che mi verrà propinata la tipica colazione australiana ad alto tasso calorico ahah, dovrò farci l'abitudine soprattutto considerando che la mattina in Italia bevo solo un insipido the.
Mi è già stato detto che venerdì sera ci sarà anche una cena per festeggiare il mio arrivo, ahahah, dovrò presentarmi già ubriaco con tutti gli sconosciuti che ci saranno ahah, anche se sono proprio curioso di conoscere gli amici di Ben!
E infine shopping! considerando che con il cambio favorevole si guadagna il 35% a cui andrà a sommarsi il risparmio per i saldi, insomma se dovessi trovare un outlet comprerei cose scontate in modo triplo!!

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sabato 2 gennaio 2010

I'm looking forward / Oroscopi e cazzate


"I'm looking forward" vuol dire "non vedo l'ora", una frase che da svariate settimane mi sento ripetere dai miei contatti australiani. Ben, il mio carissimo amico, deve aver pubblicizzato in ogni modo il mio arrivo ahah, continuo a riceve messaggi di ogni tipo dai suoi amici; è troppo bello sapere che che ci sarà tantissima gente nuova da conoscere! Ed è comico pensare al fatto che il mio vocabolario inglese non è molto esteso, se non altro la mia indole logorroica sarà tenuta a bada... forse... mhh ok non ci crede nessuno!

Ormai mancano solo 5 giorni alla partenza, dovrei essere un pochino agitato e invece no, sono elettrizzato all'idea di partire! la base musicale di "brasil pè pè pè pè" non mi ha ancora abbandonato dal giorno in cui ho dato il mio ultimo esame a dicembre!



Ecco, la base musicale mi suggerisce che ieri era capodanno! e aggiungerei anche un bel "ecchissenefrega"; un capodanno low profile ma divertente, tra musica anni 80, alcool e improbabili trenini con problemi al motore (a cui non ho partecipato, precisiamo!). Dopo capodanno giunge inesorabile il primo dell'anno, dove secondo il calendario italiano che è stato regalato a Ben, "gli italiani pranzano in famiglia"... oddio appena arrivo a Melbourne devo bruciare quel pezzo di carta promotore delle tipiche macchiette italiane! Puntuali sono anche gli oroscopi, ce n'è per tutti i gusti: da frati indovini a maghe travestite, da sfrante rasate a travelli brasiliani; e ogni volta il segno del capricorno nasce sotto i migliori auspici, anche quest'anno nel mio futuro sono previsti amori da diabete e un conto in banca alle isole Cayman... quante caZZZate.

Ma il miglior auspicio per il nuovo decennio (non dimentichiamo infatti che sono finiti gli ANNI ZERO! siamo vecchi ormai) mi è arrivato dalla mia/o amica/o letizia/fernando; se la sua previsione sarà azzeccata come minimo le pago l'operazione!

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